È un’Accademia con una lunga storia e una ricca tradizione, fondata per volontà del Comune di Ravenna nel 1827, con la solenne apertura il 26 novembre 1829. Il suo patrimonio di opere d’arte ha dato vita alla Pinacoteca Comunale, oggi Museo d’Arte della città, mentre la gipsoteca e l’archivio sono una preziosa testimonianza della vita dell’istituzione.

Patrimonio culturale e storia dell’istituzione

L’Accademia ha una lunga e illustre storia che si sviluppa tra il XIX e il XX secolo fino ad oggi nella vita della città: ormai prossima ai duecento anni di vita con notevoli presenze di insegnanti e significativi momenti di rinnovamento culturale e artistico. I centottant’anni sono stati festeggiati con la lectio magistralis dell’artista inglese Peter Greenaway e un volume che ripercorre l’esistenza dell‘Accademia a Ravenna.

All’Accademia si collegano le collezioni del Museo d’Arte della città di Ravenna (la Pinacoteca è nata quale quadreria dell’Accademia), la Gipsoteca col suo importante nucleo di gessi del Canova, l’Archivio storico in parte conservato al MAR e in parte presso l’Accademia stessa.

Risale al Consiglio Comunale del 23 ottobre 1803 la prima idea di una “Accademia” in Ravenna: un progetto che prende concretamente forma nel 1827, anno di fondazione della nuova istituzione, cui fece seguito la solenne apertura il 26 novembre 1829.
Con la prima seduta del Consiglio Accademico, presieduta dal conte Giovanni Lovatelli, Ignazio Sarti fu nominato direttore a vita, il Conte Alessandro Cappi segretario e il Conte Carlo Arrigoni deputato per la Pinacoteca annessa all’Accademia.
Nel corso del secolo furono pubblicati agli Atti dell’Accademia. Vi si insegnavano dapprima le arti cosiddette “pure”: Pittura, Scultura, Architettura, Ornato, Decorazione, Incisione, mentre nel 1897 l’Accademia venne pareggiata alle Accademie Regie con l’aggiunta di “Storia dell’Arte” e “Prospettiva e geometria descrittiva”.

Nella prima metà del ‘900 si verificano altre novità. Con la riforma del 1923, benché venga tolto il pareggiamento all’Accademia, il Mosaico compare tra le materie previste negli studi accademici, insieme a Pittura, Storia dell’arte, Figura, Ornato, Scultura, Decorazione, Teoria delle ombre, Prospettiva, Architettura.

L’insegnamento del mosaico in Accademia riprende la grande tradizione ravennate con l’apertura della scuola di mosaico diretta da Giovanni Guerrini, professore di decorazione. Con importanti docenti come Paolo Zampiga e Renato Signorini, il mosaico ravennate riprende vita tra gli anni ’20 e ’30, ciò a partire dal restauro per essere applicato alla dimensione creativa contemporanea.

Nel 1970 Comune e Provincia rifondano il “Consorzio per l’Accademia” che ristruttura l’istituzione, attivando nuovi corsi con particolare attenzione per le “arti applicate”; nel 1974 si ottiene il riconoscimento legale (con D.P.R. 23/08/1974) e da questo momento l’Accademia segue le normative statali per il suo assetto didattico. Vengono allora introdotti numerosi “Corsi complementari” a integrazione delle materie fondamentali, che negli ultimi decenni hanno arricchito la formazione accademica e la centralità delle tre scuole di Pittura, Scultura, Decorazione con nuovi percorsi artistici e professionali, come la grafica e la fotografia e, più recentemente, mosaico e oreficeria. Questi due corsi, non previsti nelle accademie statali, vengono concessi dal ministero della pubblica istruzione all’Accademia di Ravenna con decreto dell’8 febbraio 1996, in relazione alla vocazione artistica del territorio, l’unicità di Ravenna capitale del mosaico.

Alla fine del 1998 avviene il trasferimento dalla Loggetta Lombardesca (dove l’Accademia aveva sede dal 1971) nel complesso dell’ex-“Albe Steiner”, non lontano dal Mausoleo di Teoderico, dove tutt’oggi l’Accademia risiede.
Il 3 dicembre 2001 con autorizzazione del Ministero dell’Università Istruzione Ricerca, si avvia il progetto sperimentale “Mosaico: tecnica ed espressività”, articolato su una base triennale e una specializzazione biennale (3+2).

Da allora l’Accademia di Ravenna ha progressivamente caratterizzato la sua offerta formativa con la specificità del linguaggio musivo nel contesto della sperimentazione artistica contemporanea, distinguendosi per questo in ambito nazionale e internazionale. L’accordo di collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna, a partire dal 2008, è volto a qualificare maggiormente Ravenna nel sistema nazionale dell’Alta Formazione Artistica con un’identità legata al Mosaico.
Dell’eccellenza di questa storia e di questa formazione parlano le opere e le collaborazioni fin qui realizzate particolarmente negli ultimi decenni: con artisti come Sandro Chia, Enzo Cucchi, Dario Fo, Fabrizio Plessi, Omar Galliani e altri protagonisti della scena artistica contemporanea.

RavennaMosaico, festival di mosaico contemporaneo che si svolge biennalmente a Ravenna dal 2009, ha evidenziato con i suoi numerosi eventi la creatività dei giovani artisti dell’Accademia che hanno partecipato alle diverse sessioni della Biennale di Mosaico arrivata alla sesta edizione nel 2019. L’ accademia è sempre stata protagonista con mostre ed esposizioni. Intensa anche l’attività in collaborazione con realtà internazionali che hanno prodotto residenze d’artista all’estero per gli studenti ravennati, il murales musivo La Poderosa dedicato a Che Guevara per la città di Sancti Spiritus a Cuba.

Significativo il rapporto con i maestri: dal prezioso mosaico creato con Eugenio Carmi dai giovani artisti dell’Accademia (sotto) per arricchire la grande collezione dei mosaici d’artista del Mar, alle mostre dedicate in accademia a Ines Morigi Berti per il suo centesimo compleanno, alla mostra dedicata ad Alberto Martini e a Sergio Cicognani, con esposizioni nella galleria dell’Accademia.

Grandi artisti –di rilevanza internazionale– hanno inaugurato l’anno accademico o sono stati presenti in Accademia in questi anni, protagonisti di una riflessione sui diversi linguaggi dell’arte: da Alex Majoli a Fabrizio Plessi, da Ben Murphy a Omar Galliani.