Presente anche una troupe di Sky Arte che sta girando un documentario sul progetto artistico Scart
In modo corale, permeando lo spazio reale e virtuale, Ravenna ha iniziato le sue celebrazioni per il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri. Conferenze, convegni, documentari, tour virtuali, mostre e molto altro sono alcune delle iniziative che vedono impegnata quest’anno, più che in passato, la città romagnola. Grazie al progetto Scart del Gruppo Hera che trasforma scarti di lavorazione industriale in materia prima per nuove creazioni, anche l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, unica in Italia ad avere come indirizzo l’arte musiva, partecipa alle celebrazioni del Sommo Poeta.
Una rievocazione della Commedia attraverso l’arte del rifiuto: sfridi di plastica, accessori moda, bottoni, cerniere e filamenti di pelle sono solo alcuni dei materiali di recupero, provenienti da numerosi cicli di lavorazione industriale, che si trasformeranno in materia prima per la realizzazione di un ciclo dantesco composto da sei tavole alte 2 metri e larghe 1,30 realizzate nel laboratorio dell’officina Scart, allestita presso gli impianti toscani di Herambiente.
Dopo l’Accademia di Belle Arti di Firenze che ha lavorato sull’inferno, e quella di Carrara che lavorerà sul Purgatorio, in questi giorni alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, coordinati dai professori Paola Babini, Leonardo Pivi e Marco Santi, stanno lavorando sulla terza cantica del Paradiso ispirati alle illustrazioni di Gustave Dorè, l’artista ottocentesco che raggiunse la notorietà proprio per le sue tavole della Commedia. Ed è proprio ridando vita a materia esausta, ma capace di rilanciare il grande messaggio dell’economia circolare che Scart ha deciso di misurarsi nell’impresa di dare forma allo straordinario mondo dantesco. A completare il ciclo di tavole anche tre sculture della testa di Dante ispirate alla statua di Enrico Pazzi in piazza Santa Croce a Firenze.
Il progetto Scart diventa un documentario di Sky Arte
Una troupe di Sky Arte sta visitando i laboratori Scart, offrendo al grande pubblico un documentario sulla ricca collezione di oltre 1000 pezzi realizzati nell’arco di più di vent’anni, tra componenti d’arredo e di design, sculture, quadri, strumenti musicali, costumi di scena e scenografie.
L’ambizione del Gruppo Hera, una delle maggiori multiutility italiane che eroga servizi ambientali, idrici ed energetici a oltre 4 milioni di cittadini in circa 300 Comuni, è quella di raggiungere, grazie al progetto Scart, un pubblico sempre più vasto, attraverso un linguaggio trasversale come quello dell’arte, per sensibilizzare sui temi dell’economia circolare e sull’importanza di perseguire uno sviluppo economico e industriale che sia anche sostenibile.
Fonte: Ravenna24ore