Tutto è nato dalla proposta risultata vincitrice nell’ambito di una selezione nazionale indetta dal Miur, per la quale l’Accademia di Belle Arti di Ravenna ha ricevuto un finanziamento per la realizzazione del progetto.

Venerdì 10 marzo, alle 18, al Museo Tamo, inaugura così Ravenna da Augusto a Giustiniano. Ricostruzioni digitali per comprendere la città realizzato attraverso un percorso di ricerca e di attività laboratoriale dalla proposta risultata vincitrice nell’ambito di una selezione nazionale indetta dal Miur, per la quale l’Accademia di Belle Arti di Ravenna ha ricevuto un finanziamento.

Dopo oltre un anno di lavoro e di ricerca, il Museo Tamo può ora avvalersi di un nuovo sistema di apparati e strumentazioni digitali che amplificano in maniera accattivante e rendono più versatili le capacità didattiche del museo stesso. Il progetto, curato dai professori Maurizio Nicosia e Pier Carlo Ricci dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, da Fabrizio Corbara, Coordinatore progetti Fondazione RavennAntica e dall’archeologa Giovanna Montevecchi, prevede l’esposizione di alcuni modelli plastici degli ambienti da cui provengono i mosaici in mostra nel museo, per favorire una più facile comprensione del loro contesto originario.

SMARTPHONE – Dai modelli plastici il visitatore, con il proprio smartphone o altro dispositivo, potrà collegarsi tramite un codice a barre al sito internet appositamente realizzato – tamoravenna.info è il suo indirizzo – per avviare una esplorazione di Ravenna in epoca antica. Il sito internet, pensato per una consultazione a diversi livelli di approfondimento, si prefigge di dare informazioni dall’epoca di Augusto a quella di Giustiniano attraverso schede di approfondimento, mappe navigabili e ricostruzioni in 3D della città.

L’INNOVAZIONE – L’innovazione del progetto risiede non solo nelle tecnologie e nelle professionalità impiegate, ma anche nel metodo di lavoro seguito. I dati e le fonti scientifiche disponibili sono stati costantemente messi in relazione tra loro e l’incrocio di tutte le informazioni ha generato nuove prospettive e riflessioni sul contesto storico e urbano di Ravenna in età romana. I modelli plastici sono stati realizzati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna nel laboratorio di modellistica 3D, che grazie ai fondi del MIUR è stato arricchito di nuove strumentazioni, come una stampante a resina e uno scanner a luce strutturata.

Il rapporto tra l’utilizzo di nuove tecnologie e la finitura dei manufatti attraverso le abilità artistiche e artigianali costituisce il valore aggiunto di questo progetto, che evidenzia la capacità di rielaborare le competenze maturate nelle istituzioni formative del territorio. La realizzazione degli apparati e delle risorse multimediali è stata pensata fin da subito per favorire la più ampia e facile consultazione, agevolando la navigazione e l’esplorazione dei contenuti, ma soprattutto utilizzando un approccio vicino alle dimensione scolastica.

INTERNET – Utilizzare un sito internet come gestore di contenuti che, ovviamente, può essere consultato in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, è stata una scelta importante anche da un punto di vista promozionale. Nei fatti favorisce la promozione non soltanto del museo Tamo, primo beneficiario dell’iniziativa, ma anche del patrimonio storico archeologico della città, dato che le informazioni in esso contenute riguardano il più ampio contesto urbano. Non ultime le grandi potenzialità didattiche che il sistema può mettere in campo. In particolare si possono sviluppare nuove modalità di fruizione del museo dando, ad esempio, la possibilità alle scolaresche di programmare percorsi di approfondimento con strumenti e esplorazioni visive vicine alla loro sensibilità. L’iniziativa di promozione verso le scuole, promossa congiuntamente dal Comune di Ravenna, dall’Accademia di Belle Arti di Ravenna e dalla Fondazione RavennAntica, sarà inserita nel piano dell’offerta formativa del territorio.

Fonte: Ravennatoday