L’Accademia di Belle Arti di Ravenna, in collaborazione con la Fondazione RavennAntica, ha partecipato ad un bando del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) presentando un progetto che è risultato vincitore nell’ambito di una selezione nazionale. Il contributo messo a disposizione del progetto è pari a 56.000 euro, che saranno investiti per la realizzazione di un percorso didattico interattivo a Tamo, nella splendida cornice di San Nicolò, attraverso una attività di ricerca e di laboratorio.
Il progetto, curato dai professori Maurizio Nicosia e Pier Carlo Ricci dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna e dal Dottor Fabrizio Corbara della Fondazione RavennAntica, si prefigge di ricostruire il tessuto architettonico, storico e sociale di cui il mosaico è espressione, arricchendo la sua ricontestualizzazione tramite alcuni modellini tridimensionali degli edifici a cui si riferiscono i mosaici esposti a Tamo, in modo da favorire un’immediata comprensione del contesto in cui erano collocati. Questi modellini verranno realizzati nel laboratorio di modellistica 3D dell’accademia, arricchito di recente di nuove attrezzature, come lo scanner a luce strutturata, e tra breve una stampante in resina e una ad argilla.
Dai modellini tridimensionali si avvierà una navigazione, sulla base di informazioni digitali correlate ai mosaici, che propongono due modalità di fruizione: la prima, tradizionale, basata su schede di approfondimento storico, sociale e artistico, il cui obiettivo è di contribuire alla ricostruzione storica di Ravenna da Augusto a Giustiniano; la seconda, di natura ludico didattica, si focalizza sugli oggetti della vita quotidiana, come i giochi e le monete, ricostruiti anch’essi in 3D per il laboratorio didattico di TAMO, e su applicazioni che invitano i visitatori a cimentarsi sulle conoscenze acquisite.

Scopo del progetto è la promozione di attività di ricerca, condotta dai curatori del progetto con l’ausilio di esperti, nonché percorsi laboratoriali e didattici presso l’Accademia di Belle Arti, nell’ambito del Corso di Rendering-3 D del Prof. Ricci con l’utilizzo di stampanti 3D per la costruzione dei modellini. In questa prospettiva si prevede nel prossimo mese un workshop aperto al pubblico e, insieme all’avvio del progetto, il conferimento di borse di studio per gli studenti che si impegnano nella realizzazione dei modellini in 3D finalizzati alla realizzazione del progetto stesso. L’iniziativa di promozione verso le scuole sarà svolta congiuntamente dal Comune di Ravenna – Accademia di Belle Arti e dalla Fondazione RavennAntica e sarà inserita per le scuole di 1° grado nel Piano dell’Offerta Formativa del territorio.

Maurizio Nicosia, docente dell’Accademia di Ravenna e Bologna, responsabile del team di progetto: “Vincere questo concorso attesta la vitalità di Ravenna laddove coltiva la propria identità. E’ significativo che l’unica istituzione di alta cultura preposta alla formazione del mosaico, e non solo a Ravenna, ma nel mondo, avviando una collaborazione con RavennAntica, che con Tamo ha fatto del mosaico il proprio fulcro, e facendo rete, è riuscita a trovare una conferma a livello nazionale. Ravenna deve sì custodire la propria tradizione, ma in maniera viva, solo la conservazione non è sufficiente. Questo concorso, indetto dal MIUR, ha stimolato le istituzioni scolastiche ad arricchire il patrimonio museale italiano. L’obiettivo del concorso, tra l’altro, è quello di potenziare i beni museali meno valorizzati. Credo che il progetto sia piaciuto molto proprio perché va a vitalizzare ed arricchire un patrimonio specifico di Ravenna. Il progetto mette infatti insieme elementi più tradizionali e altri più innovativi. Quelli più tradizionali sono i modellini plastici che verranno realizzati da uno studio di modellistica 3D cresciuto anche grazie a RavennAntica. A questi modellini si agganceranno delle informazioni che dovranno arricchire il racconto in merito al mosaico. Questo per far sì che i pavimenti e gli altri reperti musivi conservati a Tamo riescano a raccontare ai visitatori, in particolare alle scuole, quella che è stata la vicenda storica di Ravenna, un racconto sulla città che merita di essere fatto.
Stiamo lavorando soprattutto alla ricostruzione del tessuto urbanistico di Ravenna per il periodo che va da Augusto a Giustiniano, tramite la creazione di una mappa interattiva che riesca a raccontare plausibilmente quella che è stata la storia della città, ma anche tutte quelle informazioni utili al visitatore del museo per capire, in fondo, quanto era viva e ricca la vita di un tempo, non cose e oggetti, ma testimonianze di una realtà umana e sociale. La nostra idea è creare un database che possa essere utilizzato all’interno del museo, a partire dai modellini e dai render che restituiscono il tessuto architettonico in cui i mosaici erano inseriti: questo per collegare il patrimonio di informazioni che già conosciamo della città e delle sue realtà storiche e archeologiche e metterle a sistema. Grazie a questo progetto abbiamo potuto acquistare uno scanner a luce strutturata per scansioni 3D, una stampante a resina e la stampante ad argilla il cui funzionamento sarà illustrato con due workshop aperti agli studenti, agli insegnanti e alla cittadinanza.”

Fonte: Ravenna Uno e dintorni